VIVA LO STRATTU!!!

Lo so, l’estate sta finendo, il sole settembrino non sccalda più come dovrebbe e i pomodori cominciano a perdere di sapore, ma forse vivete in una zona dove ancora l’autunno è lontano e i pomodori sono caldi di sole e saporiti.  E dunque via con lo strattu! Sì, certo, l’operazione è un po’ lunga ma volete mettere la gioia quando questo inverno, in una uggiosa giornata di dicembre, mentre fuori piove o nevica, mentre il vento gelido si intrufola nelle ossa, volete mettere la felicità di aprire un barattole e ritrovare d’un tratto il sole delle calde estati mediterranee? E allora forza, chiamate amiche, sorelle, zie, mamme, figlie e ritagliatevi tre giorni tutti per voi!

Ingredienti:

10 chili di pomodori siccagni, più saporiti e asciutti

4 spicchi di aglio di Nubia

4 cipolle rosse

Sale di Mothia

Foglie di alloro

 

Metto in una pentola capiente, possibilmente di acciaio (non d’alluminio perchè l’acidità del pomodoro corrode il metallo e contamina l’estratto), i pomdori, le foglie di alloro, le cipolle, e l’aglio. Copro con un coperchio, porto a ebollizione e faccio cuocere a lungo, finchè i pomodori si disfano fino a formare una purea che passo al setaccio eliminando bucce, semi, aglio, cipolla e foglie di alloro e aggiungo il sale.  E adesso comincia il bello! Stendo la purea ottenuta su tavole di abete o di faggio, le metto al sole e comincio a vegliare! Come farei con un bambino appena nato.  Armata di grande pazienza giro e rigiro,  spalmo e rispalmo lo strattu finchè non lo vedo restringersi, faccio attenzione alle mosche golose e anche che l’operazione non avvenga in giorni di scirocco che farebbero inacidire il frutto del mio  prezioso  lavoro.  Man mano che la salsa si restringe riduco le tavole.  Quando è sera ripongo le tavole all’interno, in un luogo fresco.  E avanti così per almeno tre giorni o comunque fino a quando la salsa sarà per l’appunto diventata “strattu”, densa, compatta, di un bel colore rosso scuro. A questo punto devo “scanare”, vale a dire lavorare lo strattu in panetti, come fosse pasta, con un po’ d’olio. Poi lo lascio riposare, coperto, per un giorno al fresco in una ciotola di ceramica e infine lo ripongo in barattoli di vetro o in orci di terracotta, copro con un filo d’olio e con qualche foglia di alloro.  Et voilà! Man mano che lo consumo verso in superficie un filo d’olio di modo che non si formino muffe.  Sappiatelo, si tratta di droga pesante!  Usatelo per pasta, stufati, pesce, ma anche, e vi assicuro che è una delizia, su una fetta di pane bruscato, strofinato con l’aglio e condito con un filo d’olio.  Sì è una fatica ma che bella ricompensa!

Se poi di lavorare tanto non vi va allora eccovi un consiglio d’amica.  Online è possibile acquistare uno strattu divino, si tratta di quello che fa la mia amica Fabrizia Lanza a Regaleali e con un solo clic vi portate a casa l’estate! http://www.naturaintasca.it/estratto-di-pomodoro.html

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Date : 18 Set 2014

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