Molte di voi hanno risposto con entusiasmo alla mia proposta di scrivere per il blog. Eccovi dunque uno dei primi contributi. E’ quello di Patrizia Frisoli, nostra nuova corrispondente. Ho voluto che Patrizia si presentasse a voi con le sue stesse parole,poi, di seguito il suo articolo, che mi trova pienamente concorde sul rapporto degli italiani con la cucina. E voi ditemi la vostra!
“Allora…sono insegnante di scuola primaria ( fin dalla prima classe
le lezioni di scienze sono affiancate da degustazioni perché sono
fermamente convinta che è fin dalla tenera età che il gusto deve
essere allenato…anche solo per il piacere di gustare).
La mia passione per il cibo mi ha portato ad approfondire ogni
aspetto, dalle ricette e quindi dall’esecuzione alla storia di ogni
singolo alimento.
Sono Maestro Assaggiatore di formaggi ONAF e Docente Slow Food Dolci
con particolare specializzazione per il cioccolato. Ho condotto le
degustazioni guidate durante ultime quattro edizioni di Re Panettone
a Milano. Collaboro da anni con il sito MANGIARE BENE, con
l’Università della Terza Età di Nerviano e con l’e-magazine WORK
DIARY.
Facendomi convincere da un’amica ho anch’io un mio blog IL POZZO DI
SAN PATRIZIO ( http://pozzosanpatrizio.blogspot.it ).
Vorrei soffermarmi su un particolare che mi lascia letteralmente perplessa: il rapporto che gli italiani (maschi e femmine) hanno con “il cucinare”.
Non c’è rete televisiva che non abbia la sua trasmissione di cucina, per non parlare dei canali satellitari tematici. Assistiamo, perplessi, a tutte quelle trasmissioni dove chef famosi mortificano ed umiliano i partecipanti dopo aver assaggiato i piatti preparati facendo volare, spesso, tutto in aria o per terra.
Oltre alle riviste storiche che trattano quest’argomento da decenni assistiamo ad un nascere continuo di pubblicazioni che forniscono ricette descritte passo a passo, per tutte le tasche e per tutti i gusti. Anche giornali come la Gazzetta dello Sport e il Sole 24 Ore hanno la loro rubrica gastronomica, molto seguita. Per completare l’offerta anche i social offrono un valido supporto in cucina.
Senza parlare poi dei numerosi corsi organizzati un po’ da tutti…ebbene… nonostante questo bombardamento su tutti i fronti avete notato come sono aumentati i piatti pronti? Con quest’overdose di ricette dovremmo essere tutti quanti provetti esecutori fra i fornelli di casa…e invece….
Non penso sia solo perché sono aumentati i single che, alla fine della giornata, non hanno voglia di mettersi in cucina per farsi un risottino.
Siamo sommersi da piatti surgelati di ogni tipo, anche i più semplici; negli scaffali troviamo brodo pronto in cartone, minestre e zuppe direttamente da scaldare, panini già imbottiti…ma la gente non è più capace di cucinare?
Non è che questa sovraesposizione di chef e ricette…inibisce e traumatizza, facendo pensare ai più di non essere all’altezza facendo gettare loro la spugna?
A onor del vero ci sono alcune precisazioni da rilevare: in una casa, lavorando entrambi e dovendo rispettare i ritmi (poco umani) e gli impegni quotidiani per fare tutto non si ha più il tempo che le nostre mamme e nonne dedicavano per i pasti.
Ben vengano, quindi, le verdure surgelate, già pulite e tagliate per fare un buon minestrone…ma quando ho visto il purè surgelato…ho gridato allo scandalo.
Non si ha il tempo alla fine della giornata di lessare le patate per il purè? Va bene…aiutiamoci per una volta con i fiocchi di patate liofilizzati: unendo latte, burro e una grattugiata di noce moscata avremo un contorno gustoso ma surgelato…no!
Si sta dedicando sempre meno tempo alla cucina e cucinando meno si trasmette sempre di meno quest’arte alle nuove generazioni che a loro volta avranno un patrimonio assai limitato di conoscenze e di ricette. Io ho imparato a cucinare da mia madre, come penso tutte noi che amiamo farlo e poi ho continuato sperimentando, provando, sbagliando.
Oggigiorno manca la volontà di cucinare: è vero, tornando a casa alle 18 dall’ufficio non si può pensare di preparare un brasato o un ragù, ma mentre prepariamo la cena, si può avviare il brasato o il ragù che cuocerà per tutta la sera e che sarà pronto per il giorno dopo.
E’ molto più buono, economico e salutare un sugo preparato al momento, il tempo di apparecchiare e far cuocere la pasta, piuttosto che aprire un vasetto. Senza contare che molti dei migliori condimenti della nostra tradizione si possono preparare in meno di mezz’ora: amatriciana, carbonara, aglio olio e peperoncino, cacio e pepe…
Anche i piatti che richiedono cotture un po’ lunghe possono essere tranquillamente preparati, e gustati, con un po’ d’organizzazione.
Una volta ero al banco della carne del supermercato. Una signora sulla quarantina, notevolmente infastidita, ha chiesto al macellaio della carne per il lesso: dopo aver chiesto se le costate o il filetto potevano andar bene, ha continuato a dire che il marito voleva mangiare il lesso e lei non sapeva da che parte incominciare. “Va nel microonde, vero? Quanti minuti?
Il macellaio, che già si era trattenuto in precedenza per il filetto, ha avuto un sussulto e facendo cadere il coltello, mi ha guardato con occhi imploranti, come per cercare conforto.
Ho spiegato alla signora che il lesso non si preparava con il microonde e quando lei mi ha incalzato dicendo che non aveva tempo per questi piatti è rimasta basita quando le ho suggerito che poteva farlo cuocere mentre lei si sarebbe guardata tranquillamente il suo programma preferito.
Forse non dovremmo pensare alla preparazione dei pasti come ad un’incombenza, ma ad un piacere: a volte riesce bene a volte no, ma è un piacere che ci porta a sperimentare, a modificare e soprattutto a variare quello che abbiamo nel piatto tutto a favore del gusto, della salute e del borsellino.
Abitavo all’ultimo piano di una casa d’epoca senza ascensore e, per comodità, mi servivo di una nota catena di surgelati consegnati a domicilio. La mia spesa era sempre e solo di verdure da poi cucinare. Terminato l’ordine telefonico, una volta l’operatrice iniziò a propormi le novità: “Abbiamo delle ottime lasagne alla bolognese…” “Grazie, le faccio io” “Delle torte salate? “
“ Grazie, faccio anche quelle…”
“ Ah…abbiamo delle crocchette di patate veramente gustose…” “No, grazie, le preparo io…” “Ma signora “ mi disse dopo un attimo di pausa e con meraviglia “…ma lei cucina?” Non vi nascondo che sono scoppiata a ridere. “Sì, signorina, cucino…e mi diverto anche tanto!”
DI: PATRIZIA FRISOLI
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