Il 14 aprile inizia Pesach, la Pasqua ebraica che nel mondo dura ottogiorni e in Israele invece otto. Dunque le due Pasque, ebraica e cristiana si accavallano e questo dovrebbe far riflettere sui tanti punti in comune tra le due religioni piuttosto che alle differenze. Quest’anno a Roma uno chef speciale ha indossato il camice impastando pane azzimo e raccontando, aiutato dai sue due nipotini come mai questo pane viene consumato in questa occasione e quali siano le differenze con quello normale. Si tratta di Riccardo Di Segni, il Rabbino capo di Roma. Pesach è la festa per la liberazione degli schiavi dall’Egitto. Per ricordare questo evento che costrinse gli schiavi ebrei a fuggire così in fretta da non aver avuto il tempo di lievitare il pane, per tutta la durata della festa non si può nè cibarsi nè possedere qualsiasi alimento lievitato. Si consuma quindi il matzà, il pane non lievitato e scondito, a ricordo anche delle durezze subite. INei giorni prima di Pasqua nelle case ebree si fanno grandi pulizie per eliminare anche le briciole di pane lievitato. Un’usanza anche dei cristiani che proprio in questo periodo fanno, o dovrebbero fare, le famose “Pulizie di Pasqua” Lunedì e martedì prossimo dunque le famiglie ebraiche si riuniranno in grandi tavolate per consumare pane azzimo e altre specialità della tradizione per ricordare gioie, fatiche e dolori del passato. Buona Pesach dunque!
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