I MARITOZZI DI ADA

MARITOZZI AL BURRO DI ADA BONI DAL TALISMANO DELLA FELICITÀ

400 gr. di farina
100 gr. di burro morbido
6 cucchiai di zucchero
50 gr. di lievito di birra
2 cucchiai di pinoli
7/8 cucchiai di uva sultanina
2 uova
2 cucchiai di scorza di arancia candita Un pizzico di sale

Sciolgo il lievito di birra con poca acqua tiepida (60/80 gr.), unisco 100 gr. di farina e formo, mescolando con un cucchiaio, una pasta morbida. Copro e pongo in un luogo riparato a lievitare per circa 15/20 minuti. Sul piano di lavoro faccio la fontana con la restante farina, e nel mezzo metto la pastella lievitata, le uova, lo zucchero (6 cucchiai), il burro, un pizzico di sale e un paio di cucchiai d’acqua (o anche qualcuno in più); impasto e lavoro fino ad avere una pasta morbida e liscia da lasciare lievitare inun luogo riparato ben coperta per circa un’ora. Trascorso questo tempo rovescio la pasta ormai ben gonfia sul piano di lavoro leggermente infarinato e maneggiandola sapientemente unisco i pinoli, l’uvetta sultanina precedentemente fatta rinvenire in acqua tiepida, strizzata e asciugata, e le scorzette d’arancia. Quando questi elementi saranno ben distribuiti nell’impasto suddivido quest’ultimo in 24 piccoli panini e li dispongo sulla placca del forno rivestita da carta forno, ben distanziati, cercando di dar loro una forma ovale e leggermente schiacciata. Lascio lievitare per un paio d’ore dentro al forno spento. Quando saranno ben gonfi e lievitati accendo il forno che deve essere caldissimo perché i maritozzi devono cuocere sei o sette minuti al massimo. Appena li ho estratti dal forno spennello la superficie con uno sciroppo denso ottenuto sciogliendo due cucchiai di zucchero in pochissima acqua. Rimetto i maritozzi per qualche minuto nel forno tiepido ma spento di modo che lo sciroppo si asciughi.

CONSIGLIO D’AMICA:

Se volete maritozzi della stessa dimensione usate la bilancia per pesare ciascun paninetto. La ragione per cui i maritozzi devono cuocere pochissimo è che altrimenti perdono di morbidezza. Io consiglio di usare il forno ventilato a 220°.

I maritozzi, colazione abituale dei romani negli anni Cinquanta e Sessanta, sono, ahimè, in via di estinzione, spodestati dagli insulsi cornetti. Nei bar del centro è ancora possibile trovarli, anche se senza pinoli e scorzette candite. Il massimo è aprirli in due, lasciando un lembo attaccato e farcirli di panna montata, rigorosamente non zuccherata. Malgrado non si tratti di cibo dietetico sono indimenticabili e danno assuefazione come la più potente delle droghe. E i cornetti saranno presto dimenticati.

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