LA STORIA DI JASMINE E MANUEL

Benvenuti! Siamo Jasmine e Manuel e Labna.it è il nostro food blog.
Ci presentiamo un po’, perchè sappiate chi cucina dietro a queste pagine e cosa combiniamo qui, su Labna.it.

Benedetta Jasmine Guetta

Io sono Jasmine, ho 24 anni, una laurea in lettere e un lavoro come social media e community manager. Sono più vegetariana che non (di tanto in tanto cedo alle lusinghe di un hamburger!), e la cosa che più amo cucinare è il pane, in particolare la challah.

Manuel Kanah

Io sono Manuel, classe ’77 (ehm, i calcoli fateveli da soli); ho provato a laurearmi in architettura, ma la passione per l’informatica ha preso il sopravvento, così sono diventato development manager.
Io sono onnivoro: il mio unico tallone d’Achille è il cavolfiore, mentre il mio cibo preferito è – ovviamente – la labna, da cui il blog prende nome.

Labna.it è il nostro food blog a quattro mani: dal 2009, su queste pagine, scriviamo di ricette, occupandoci un po’ di tutti gli argomenti, ma con un particolare interesse per la cucina ebraica. In effetti, se ancora non ve ne foste accorti, è meglio dirlo subito: siamo ebrei, e ci piace parecchio!
Le nostre famiglie vengono rispettivamente dalla Libia (Jasmine) e dall’Egitto (Manuel), e anche se viviamo a Milano ormai da una generazione, siamo fieri di custodire non solo la fede, ma anche le preziose ricette, dei nostri antenati. La nostra religione, con la sua storia millenaria, ci appassiona molto: per questo vi capiterà spesso di leggere, qui su Labna, racconti sulle nostre feste, usi e costumi.
Faremo del nostro meglio, però, per non annoiarvi solo con le ricette mediorientali delle nostre nonne: non vi faremo mancare primi piatti, insalate, dolci… tutto quello che può servirvi per rispondere alla fatidica domanda “cosa cucino stasera?”.
Aggiorniamo il sito due volte a settimana, sempre il lunedì e il giovedì: questi sono i giorni in cui potete aspettarvi una nostra nuova ricetta.

Le ricette di Labna sono realizzate, fotografate e pubblicate da noi apposta per i nostri lettori: per questo, vi chiediamo di rispettare il nostro lavoro, fatto con tanto amore, e di condividerlo – se voleste farlo – solo come indicato nella pagina riguardante il copyright relativo ai materiali presenti su Labna.

A proposito di amore, non vi abbiamo ancora parlato del nostro payoff: amore in cucina. Non fraintendeteci: non siamo fidanzati! Anzi, Manuel sta per sposarsi… quindi guai a chi fa domande indiscrete!
“Amore in cucina” significa per noi semplicemente passione e dedizione: ci piace l’idea di un approccio emozionale ai fornelli, e pensiamo che tutti possano diventare dei cuochi provetti con un po’ di pazienza e impegno. Se vi interessa la filosofia dietro a Labna, l’abbiamo spiegata meglio nella pagina dedicata al nostro ingrediente segreto.

Il nostro entusiasmo per questo lavoro, il nostro investimento di tempo ed energie, è stato ben speso: il blog è per noi un’opportunità preziosa, non solo per esprimere la nostra creatività, ma anche per raccontarci all’esterno, costruendo progetti molto belli e tessendo relazioni che ci arricchiscono molto dal punto di vista umano.
Tra questi dovremmo enumerare i nostri corsi di cucina, le tante collaborazioni con riviste e brand, persino una piccola trasmissione in radio, ma anche – forse prima di tutto – le amicizie strette con altri blogger e con voi lettori.

La nostra presentazione finisce qui, ma con un piccolo appello a chi legge.
Per noi è importante sapere che ci siete, laffuori, dietro ai vostri computer: scrivere un blog non avrebbe senso senza la vibrante comunità che ci ronza intorno! Per questo, se Labna vi piace, restate in contatto con noi: la vostra partecipazione ci dà l’energia per continuare.

Gli knishes sono dei panzerotti, di forma e dimensioni molto variabili (vi spiego bene nella ricetta), fatti di pasta sottile simile a quella del pane e ripieni di patate (queste sempre, tanto costano poco!), grano saraceno, cipolla, crauti, formaggio o altri ingredienti: sono tipici della cucina ebraica ashkenazita e, dall’inizio del Novecento, di quella americana.

Knishes di patate
 e spinaci

Come si capisce dalla foto, gli knishes non sono molto diversi – almeno come idea – dai cornish pasty inglesi, dalle empanadas sudamericane, dalle borekas mediorientali, dai samosa indiani, dai pierogi dell’Est Europa (da cui probabilmente traggono origine): diciamo che sono il classico cibo povero, perfetto per riciclare gli avanzi, che però si trasforma agilmente anche in un antipasto semplice e buono, da mangiare con le dita, per un rinfresco o un buffet. Non stupisce, insomma, che esista qualcosa di simile in praticamente qualsiasi cucina locale.

 

Questa ricetta viene dal bel libro Jewish Traditional Cooking di Ruth Joseph, con dei minimi aggiustamenti; vi raccomando di dimezzare le dosi perchè con quelle indicate non finirete mai, dico mai, di fare panzerotti, rotelle, rotolini ecc.

Knishes di patate e spinaci
Tipo di portata: Antipasto
Cucina: Ebraica
Tempo di preparazione:  1 hour 30 mins
Tempo di cottura:  20 mins
Tempo totale:  1 hour 50 mins
Porzioni: 30 knishes
Ingredienti
  • 400 g di farina 00
  • 10 g di lievito secco in polvere
  • 1 cucchiaio di miele di acacia
  • 235 ml di acqua o latte
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva per l’impasto e 1 per il ripieno
  • 2 uova per l’impasto, 1 per il ripieno, 1 per decorare
  • 1 cucchiaino di sale per l’impasto e 1 presa per il ripieno
  • 4 patate
  • 225 g di spinaci freschi
  • 1 cipolla tritata
  • prezzemolo tritato
  • ½ cucchiaino di paprika
  • semi di sesamo per decorare
Procedimento
  1. Per prima cosa preparate l’impasto, che dovrà lievitare per un po’.
  2. Sciogliete il lievito nell’acqua, aggiungete l’olio, l’uovo, il miele e la farina poco alla volta, idealmente setacciandola, e mescolate bene, prima con un cucchiaio, poi con le mani, fino ad ottenere un impasto morbido, liscio ed elastico. Se necessario aggiungete un po’ di farina in più, ma non esagerate altrimenti poi i panzerottini risulteranno pesanti.
  3. Lavorate l’impasto su un piano schiacciandolo e piegandolo per qualche minuto, poi mettetelo a lievitare per circa un’ora in un posto tiepido e asciutto, al riparo da correnti d’aria, in una ciotola leggermente unta e coperta da un canovaccio.
  4. Nel frattempo, fate bollire le patate in acqua salata finchè non sono morbide, poi sbucciatele e schiacciatele con uno schiacciapatate o una forchetta per ridurle in purea.
  5. A parte, cuocete gli spinaci insieme alla cipolla tritata con poco olio, una presa di sale e poco pepe nero macinato.
  6. In una ciotola, per preparare il ripieno, mescolate gli spinaci, le patate, il prezzemolo, l’uovo tenuto da parte e la paprika.
  7. Preriscaldate il forno a 180° e predisponete due teglie coperte di carta da forno.
  8. Togliete l’impasto lievitato dalla sua ciotola e stendetelo su un piano infarinato per ottenere una base sottile per i panzerotti.
  9. La forma di questo cibo, come vi dicevo, cambia tantissimo a seconda di chi lo prepara e di quanto tempo si ha a disposizione.
  10. La forma tradizionale è abbastanza complicata: si dovrebbe preparare un lungo rololo (tipo Yule log, per intenderci), poi chiuderlo a caramella per formare qualcosa di simile a una fila di salamini, che vengono poi singolarmente tagliati e disposti sulla teglia dal lato del taglio, in modo tale che possano aprirsi un pochino in superficie durante la cottura.
  11. Dato che questo modo di procedere è lungo e scomodo, ci sono delle scorciatoie – in fondo quello che conta è il sapore, mica l’aspetto!
  12. Con l’aiuto di un coppapasta tagliate dei cerchi di impasto, al centro dei quali disporrete abbondante ripieno, poi chiudeteli a mezzaluna e sigillateli bene con le dita; in alternativa, chiudete i cerchi su se stessi a formare un fagottino, chiuso o anche leggermente aperto sopra, che ricorderà di più la forma originale.
  13. Quando vi sarete stufati di fare tante formine carine, potete stendere l’impasto rimasto a forma di rettangolo e arrotolarlo su se stesso, per poi farlo a fettine e ottenere le rotelle che vedete in foto.
  14. Disponete tutte le formine preparate sui fogli di carta da forno e lasciatele lievitare ancora mezz’oretta, poi spennellatele con dell’uovo sbattuto e cospargetele coi semi di sesamo.
  15. Cuocete i panzerotti (o qualsiasi altra forma vi abbia suggerito l’ingegno) nel forno già caldo per circa 20 minuti, finchè sono ben dorati.

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Date : 21 Lug 2014

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