Il Messico e il Centro America in generale sono presentissimi a Los Angeles, al punto che lo spagnolo sta quasi scavalcando l’inglese, i negozi hanno le insegne in due lingue, ovunque si mangia e si beve messicano, e i supermercati sono più forniti di tortillas e salse piccanti di quanto non lo sia lo stesso Messico. E’ una cucina fiammeggiante, audace, impetuosa, orgogliosa. Io non riesco a mangiarla ogni giorno, però mi piace molto. Uno dei ricordi più belli della mia vita americana è quello di un viaggio fatto con due mie amiche, in cui in macchina abbiamo traversato California, Nevada, Arizona, Colorado e New Mexico. Non dimenticherò mai il nostro arrivo e la nostra emozione di fronte al Gran Canyon. Lo abbiamo raggiunto dalla parte Nord invece che da quella Sud, troppo turisticizzata. Abbiamo guidato lungo una strada dritta che attraversava un grande altipiano e che alla fine si interrompeva bruscamente spalancandosi sul precipizio, intorno in semicerchio le pareti rocciose del Canyon. Ci siamo fermate a dormire al lodge avvitato proprio sull’orlo del burrone. Un sole enorme, ardente di fuoco, calava lento dietro ai rossi dirupi. Lo abbiamo seguito finchè non è andato a dormire, sorseggiando Margaritas e smangiucchiando tortillas e Pico de Gallo. E’ stato come vedere Dio. Un momento di pura felicità.
PICO DE GALLO (SALSA CRUDA PICCANTE)
Insieme al guacamole questa salsa rappresenta l’antipasto standard americano. Una volta queste salse erano patrimonio unico del Southwest americano (New Mexico e Arizona), dove sono nate, oggi , accompagnate dalle onnipresenti tortilla chips (patatine di mais), vengono consumate ovunque, dall’Alaska al Kansas, talmente tanto che io non riesco piu’ a mangiarne, eppure sono salse ottime. Le tortilla chips hanno scalzato, nel mercato americano, le tradizionali patatine. Gli Americani ne vanno pazzi e nei supermercati ne trovi infinite varieta’. Ci sono quelle al formaggio, al peperoncino, alla cipolla, al pomodoro e cosi’ via. Hanno tutte un retrogusto chimico e credo che ci aggiungano qualche tipo di droga, non si spiega altriment i perche’, per quanto orribili, non si riesca a smettere di mangiarne.
INGREDIENTI:
3 grossi pomodori ben maturi
1 cipolla
3 peperoncini piccanti freschi, rossi e verdi (in America usano quelli habanero o serranos ma purtroppo da noi non si trovano)
1 cucchiaino da caffe’ di zucchero
3 cucchiai da tavola di succo di lime
1 mazzetto di coriandolo (vale lo stesso discorso del guacamole)
Sale
TI SERVE:
Il mixer
Trito tutti gli ingredienti nel mixer molto brevemente. La salsa non deve risultare troppo liscia e compatta, devo riuscire a sentire gli ingredienti sotto i denti. Aggiungo sale e succo di lime.
MARGARITA
E’ il re dei cocktail americani, se ne beve a fiumi anche perche’ da’ l’illusoria sensazione di essere innocuo. Invece se ne prendono sbronze epiche. Guacamole, pico de gallo, tortilla chips e margarita ed eccoti trasformato nell’Americano perfetto .
INGREDIENTI:
2 parti di liquore all’arancia ( Triple Sec, Cointreau o liquore messicano Controy)
1 parte di lime fresco
3 parti di Silver Tequila
Limone a spicchi e a fettine
TI SERVE:
Lo shaker
Riempio per tre quarti lo shaker con il ghiaccio tritato, aggiungo tutti gli ingredienti. Shakero per raffreddare bene e verso nel bicchiere dopo aver brinato il bordo. Per fare cio’ devo strofinarlo con uno spicchio di limone e immergere il bordo nel sale. Prima di servire guarnisco con fettine di limone.
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Date : 15 Mag 2014
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