Farinetti e i soci di Eataly hanno condiviso l’obiettivo di quotare la società, “subordinatamente alle condizioni dei mercati finanziari”, al fine di renderla “una public company globale che, pur con un profilo sempre più internazionale, possa continuare a rappresentare l’italian lifestyle con ancora maggior forza, grazie ai benefici finanziari e di visibilità della quotazione”. Il desiderio di Oscar e soci è quello di arrivare quest’anno ad un fatturato intorno ai 400 milioni di euro! Volete scommettere che ce la farà? Intanto è prevista nel prossimo triennio l’apertura di nuovi Eataly a Washington, a Boston, a Los Angeles, un altro a New York al World Trade Center, che andranno ad aggiungersi agli altri trenta già operativi, in Italia, negli Stati Uniti e nell’Estremo Oriente. Prossime aperture poi a San Paolo del Brasile, Mosca e Londra. E il 18 marzo sarà la volta di Milano, al teatro Smeraldo, con 13 ristoranti monotematici, un ristorante stellato, cinque spazi di produzione artigianale e una grande enoteca. E chi lo ferma più?
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