(AGI) – Roma, 11 lug. – Hanno abbandonato i fornelli e hanno preso carta e penna per scrivere ricette ma soprattutto per raccontare tante storie che con la cucina hanno a che fare.
Livia Aymonino con ‘Sapori di versi – Ricette in rima e pensieri in cucina’ (Mursia) e Stefania Aphel Barzini con ‘Fornelli d’Italia’ (Mondadori), sul filo dei ricordi la prima e su quello della storia la seconda, affrontano il tema da angolature diverse, ma si incontrano davanti ai fornelli.
Neanche a dirlo, le autrici hanno parlato dei loro libri in una cucina, quella della scuola romana di Valeria Vocaturo “Cuochepercaso” nell’ambito dei lunedi di Gastrologando dedicati alle parole invece che alle cotture e alle impiattature. Dalla colazione e annessi passando per una sequenza di primi piatti golosi e fantasiosi, fino ai secondi di tradizione, ai piatti unici e poi ancora ai sughi e alle salse e per finire i dolci, e’ un tripudio poetico quello che Livia Aymonino riserva al lettore mettendo in rima le sue ricette recitabili – afferma lei stessa – ad alta voce, magari diciamo mentre si affetta una zucchina o si rimescola una crema pasticcera. Spiega l’autrice che quando ha iniziato a scrivere in versi le sue ricette, fra un sugo ed uno zucchero caramellato sono uscite fuori schegge della sua vita, ricordi, incontri e passeggiate, storie. Ricette-poesie tutte provate e cucinate dalla Aymonino, con ingredienti esatti. Le ricette sono anche di famiglia, dal pankake del marito Silvio alle uova strapazzate del famoso papa’ architetto, “argomento spinoso”, al quale Livia Aymonino dedica piu’ di qualche aneddoto.
Stefania Aphel Barzini scrive invece la sua storia d’Italia vista dai fornelli e ci rilegge dal punto di vista delle donne, ricette come quella del panettone Marietta dell’Artusi o il vitello tonnato di Petronilla, passando dai tortellini di Wilma De Angelis fino ad arrivare ai giorni nostri con la padellata di pollo e wurstel di Benedetta Parodi, al flan di Giallo Zafferano e al souffle’ di Suor Germana. Un omaggio alle donne italiane che in cucina hanno contribuito silenziose a spesso misconosciute alle vicende del Paese che viene raccontato da questa ottica con grande ricchezza di documenti. Un viaggio nel tempo alla scoperta di come l’Italia e le donne in cucina siano cambiate da quel 1861 che segna l’inizio della Storia quando davanti ai fornelli erano considerate poco meno che servette fino ai nostri giorni nei quali sono chef rinomate o invadono il web con seguitissime ricette virtuali.(AGI)
http://www.agi.it/food/notizie/enogastronomia_aymonino_e_barzini_due_penne_in_cucina-201407111227-eco-rt10074
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