Sembra proprio che il futuro sia già arrivato. Almeno per quanto riguarda la tavola e i fornelli. Sappiamo ad esempio che a Expo 2015 (del quale tutti noi ancora stiamo chiedendoci se sarà davvero un evento portentoso, come speriamo, o una boiata pazzesca, come a volte temiamo), ad Expo dunque tra le tante mirabilie in cantiere ci sarà anche il “Future food district”, ovvero il Padiglione del cibo del futuro. Si tratta di una sorta di grande supermercato del domani, ben 6.500 metri quadri tutti dedicati a cosa mangeremo, realizzati da Coop insieme all’architetto Carlo Ratti , direttore del senseable City Lab del Mit di Boston. Tutto ciò per capire quali saranno gli scenari futuri del settore alimentare. Potremo acquistare, ad esempio, oltre 1500 prodotti, tutti realizzati da fornitori in stabilimenti italiani, tra i quali ben 1.900 specie di insetti di cui oggi già si cibano circa 2 miliardi di persone. Ma non finisce qui, nel supermercato del domani i cibi non saranno disposti negli scaffali ma su tavoli. Basta sfiorarli con le dita ed ecco che su grandi schermi appariranno le loro storie e tutte le informazioni dettagliate, ci sarà anche Yumi, un robot che è in grado di interagire con i clienti e di servirli. Accanto a questo curioso supermarket ci sarà poi l’Exhibition Area, e lì scopriremo cosa accadrà nel futuro ancora più lontano: barrette di insetti, gli imballaggi fatti con gli scarti alimentari e coltivazioni che galleggeranno sull’acqua.
Ma il futuro invece è ahimè già qui per ciò che riguarda ciò che si berrà, e non è un bel futuro. Gli Americani (e chi altro?) hanno infatti inventato l’alcol disidratato. L’invenzione è di un audace imprenditore dell’Arizona che ha costruito in laboratorio il Pacohol, ovvero powdered alcohol, cioè alcol in polvere, anzi alcol in capsule solubili che messe in acqua diventano un drink alcolico. Il governo federale americano ha già dato il via libera alla commercializzazione del prodotto che sarà in vendita dalla prossima estate. Si tratta di una bevanda in cinque gusti, al rum di Portorico, alla vodka e i cocktail Powderita al gusto di margarita, Cosmopolitan e Lemon Drop. In otto stati Americani il prodotto è già stato messo al bando prima ancora di uscire: Alaska, Louisiana, Nebraska, Pennsylvania, South Carolina, Vermont, Virginia e Massachusetts, giustamente preoccupati dall’impatto che questa bomba alcolica (sembra infatti che faccia diventare ubriachi di botto) possa avere sui giovani, che già bevono malissimo, o a ciò che potrebbe accadere ad esempio negli stadi.
Io invece mi faccio un’altra domanda: Perchè?? Cosa c’è di sbagliato in un buon vecchio Martini? Shaken but not stirred, agitato ma non mescolato, come diceva il vecchio buon James?
No Comments