LE STORIE DI FAUSTO!

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LE STORIE DI FAUSTO!

Fausto è un amico della prima ora, che ogni tanto racconta le sue storie, che sono sempre bellissime.  Gli aficionados ricorderanno la sua emozionante storia di api.  In risposta al mio post sul riso Fausto mi ha mandato questo messaggio, che voglio condividere con voi, perchè mi ha fatto pensare al riso in maniera diversa.  Grazie Fausto! E mandaci altre storie!

“Amo il riso. Sono di Mantova. Il Vialone nano e il suo amido profumato credo siano entrati nel mio plasma sanguigno alla nascita. Mia madre, mia nonna, le mie zie… tutte mondine . Ma ti capisco Stefania e immagino le tue millanta prove. Devi sapere che io andavo a prendere il riso, sin da piccolo , con mio padre . Si andava in una pila, Antica. Era stata un regalo di Maria Teresa d’Austria alle terre mantovane e padane, a sostegno delle sue guarnigioni occupanti mezza Lombardia. Ma da questo regalo tecnologiocissimo,per l’epoca, a pochi chilometri dal piccolo paese di Castel d’Ario, usciva un vialone nano che i pestelli antichi, lavoranti ancora in vasche di marmo e mossi dalla forza di un mulino ad acqua , non riuscivano a spogliare delle famose “sette camicie” di cui il riso si vanta senza bagnarle di sudore. Il Vialone conservava ancora l’ultima di queste camicie su di se, senza essere alla moda e farsi chiamare integrale, che fa sempre coppia con altro termine che a me non garba ” integralista”. Bene questo vialone non é, non era, quel riso dall’anima opalescente e candida che tu descrivi , non era una vergine bianca, ma conservava e conserva- la pila é a tutt’oggi attiva-questa camicia da notte sensuale che annunciava e annuncia risotti peccaminosi, dall’anima un po’ trasgressiva, goduriosa, leggermente lussuriosa se vuoi. Specie quando si sposa con il pesto di un maiale semi brado, magari. Dopo aver danzato nell’ acqua e con l’acqua, nel metodo alla pilota, meglio: in uno dei metodi alla pilota, per 8 minuti nell’acqua, asciuga i residui calori con una pioggia di Parmigiano 36. Ecco questo riso ha in se anche tutta la sensualità di uno spaghetto, di un pacchero, o di una penna rigata. Forse se lo penserai così , un riso un po’ ammiccante , godurioso, sarà più facile accettare le sue battute leggermente grasse, ma cortesi, come diceva dei mantovani Dante”.

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