Sono stati l’ingrediente sovrano degli anni ’60. Allora finalmente la carne arrivò sulle tavole degli Italiani che ne approfittarono con una passione che non conobbe rivali. Era pollo dappertutto e preparato in ogni modo, lesso, arrosto con le patate, alla cacciatora, alla diavola, in gelatina. Se ne fece una tale scorpacciata che nel giro di pochi anni si arrivò alla saturazione e il bipede scomparì dalle nostre cucine, anche perche’ i polli di oggi, allevati in batteria, sono francamente immangiabili ma soprattutto perche’ in tempi di snobismi alimentari come i nostri ad offrire pollo in una cena importante si correrebbe il rischio di essere bollati come irrimediabilmente demode’. Cosi’ oggi i polli arrosto sono buoni al massimo per rosticcerie di periferia.
Io invece il pollo arrosto lo faccio spesso e i miei famigliari se lo contendono come fosse caviale, strappandosi di mano cosce e ali. Ma, snobismi a parte, la verità è che i polli di oggi fanno schifo. Non ci sono altre parole per descriverli. Fanno schifo a vederli e ancor più a mangiarli. Sono polli allevati in batteria, ai quali vengono tagliati i becchi perchè non feriscano i loro vicini di gabbia. Polli che vivono perennemente con la luce accesa, così che credano che sia sempre giorno e non smettano mai di mangiare. Roba chimica naturalmente, e per evitare che si prendano infezioni vengono massacrati da antibiotici. Polli geneticamente modificati di modo che abbiano petti ipertrofici e coscette striminzite perchè la gente oggi preferisce la carne bianca (e sbaglia). Polli che non sanno più come si fa a volare, perchè le loro ali sono atrofizzate. Polli che quando li cuoci si sfanno, si disintegrano, tutti interi, comprese le ossa. Che emettono liquidi giallastri dalle carni molli e flaccide. Vi prego smettete di mangiare questi polli, non solo perchè sono un insulto al gusto, ma perchè se continuiamo così a breve non esisteranno più polli allevati come Dio comanda e le giovani generazioni non sapranno più come si fa ad allevare un pollo degno di tal nome. E’ possibile oggi trovare polli ruspanti, non solo in campagna, ma anche dai vostri macellai di fiducia, in gran parte delle Coop del nostro paese, provateli e scoprirete anzi riscoprirete sapori dimenticati. Un pollo arrosto vero sa di nocciole tostate, di burro, ha carni saporite, dense, vellutate. Il pollo, quello vero, niente ha a che invidiare ad una saporita bistecca, ad un roastbeef fatto con tutti i crismi. Provateci, non vi pentirete. E farete un grande regalo alle future generazioni. I vostri nipoti potranno ancora, se ne avranno voglia, assaggiare un gustoso, profumato, croccante, pollo arrosto.
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