Negli anni successivi alla guerra, fino al boom economico, l’attenzione e la morigeratezza nelle abitudini alimentari non eraun retaggio unicamente famigliare, lo stesso governo italiano esibiva qualcosa di contenuto, quasi di ascetico, pensiamo a personaggi come i De Gasperi o gli Einaudi, magri, seri, sobri, misurati, l’esatto opposto di cio’ che ci propina la politica dell’oggi. Allora, durante le riunioni della Consulta, i menu prevedevano minestrine, carne o uova e per frutta qualche mela ammaccata. Assolutamente inconcepibile nell’odierna Montecitorio.
Ennio Flaiano racconto’ nei suoi diari di un invito a pranzo al Quirinale, offerto a giornalisti e scrittori dall’allora Presidente Einaudi. Alla fine del morigerato pasto gli ospiti videro arrivare un enorme piatto carico di qualsiasi tipo di frutta tra cui alcune grandi pere. Il Presidente ne afferro’ una domandando agli invitati se ci fosse qualcuno disposto a dividerla con lui. Non se la sentiva di buttarne via meta’! Dopo un attimo di comprensibile imbarazzo fu proprio Flaiano ad accogliere l’invito per poi annotare nei suoi taccuini: “ Qualche anno dopo saliva alla presidenza un altro e il resto e’ noto. Cominciava per l’Italia la repubblica delle pere indivise”.
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