Ad Alicudi ci sono i polipi. E ce ne sono tanti. Il fatto è che il mare delle Eolie pullula di tutto ciò che ha tentacoli, siano essi polipi, totani o meduse. Peccato che quest’ultime non siano commestibili perchè la loro presenza è uno degli incubi estivi dell’isola. La medusa infatti può rovinarti la vacanza. Ogni estate, la prima domanda di chi arriva ad Alicudi è l’immancabile “Come stiamo a meduse quest’anno?”. Dalla risposta dipende l’andamento della villeggiatura: tranquille nuotate nelle acque tiepide o slalom impossibili tra questi trasparenti fiori d’acqua, trasportati dalla corrente in viaggi senza meta. Acchiappare il polipo invece è un gioco da bambini e non è un caso che a pescarli siano per l’appunto loro. Vuoi perchè il mare dell’isola ne ospita tanti, vuoi perchè la loro cattura è considerata dai pescatori più esperti un affare per principianti, sta di fatto che a prenderli sono soprattutto i più piccoli. A me il polipo fa pensare a mia nipote che sin da piccina si tuffava in acqua per uscirne dopo pochi istanti vittoriosa. Ne prendeva a getto continuo, così come i figli di Michela, una mia amica delle isole: ogni estate ne fa delle scorte praticamente inesauribili, tanto che io che ne sono ghiotta riesco a mangiarli tutti i giorni. Una volta è capitato anche a me di pescarne uno e al confronto la battaglia tra Achab e Moby Dick è stata un gioco da ragazzi. Mentre sciacquettavo sotto costa avevo intravisto, appiattito su un scoglio, un grosso polipo che tentava di passare inosservato: l’avevo afferrato con le mani cercando di strapparlo dal suo letto di pietra ma ci si era talmente avvinghiato che per quanto strattonassi non riuscivo a smuoverlo di un centimetro. Allora avevo chiamato aiuto: Alessandro, un mio amico con una passione per il cibo maniacale quasi come la mia, mi saltellava intorno in preda ad una frenetica agitazione. Come nei fumetti riuscivo a vedere, al di sopra della sua testa, una nuvoletta che recitava: ” Insalata di polipo, slurp!”. Fissava l’animale con occhi spalancati, quasi fosse un cobra e continuava a ripetere eccitato: “Prendilo, acchiappalo!”. A salvare la situazione era intervenuto mio marito che con un colpo preciso lo aveva finalmente staccato dallo scoglio. A me era spettato il compito di rovesciargli la testa e sbatacchiarlo più volte sulla roccia. Non sono mai stata così orgogliosa di me stessa, mi sentivo Spencer Tracy ne Il Vecchio e il Mare. L’Insalata poi era la migliore che avessimo mai mangiato.
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DA” A TAVOLA CON GLI DEI-RICETTE E MEMORIE DELLE ISOLE EOLIE” DI STEFANIA BARZINI-EDIZIONI GUIDO TOMMASI
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